La design gallery della settimana dedicata al Tour de France 2021

2021-11-09 10:28:35 By : Ms. Stella Huang

Tra arredi e complementi, la rassegna dedicata alla progettazione blu-bianca-rossa rivela il french touch della creatività

Dopo il Giro d'Italia, con un salto Oltralpe, è la volta del Tour de France: la gara ciclistica più attesa dell'anno torna tra le strade del Paese dello champagne per disegnare lungo e largo il suo esagono un percorso di 3.417,5 chilometri. La centottesima edizione della Grande Boucle, per i professionisti e gli amatori anche la ventunesima prova dell'UCI World Tour 2021, partendo da Brest, partendo da Brest, città portuale situata nel dipartimento del Finistère nella regione della Bretagna, arrivando come di consuetudine nel cuore della capitale, sugli Champs Élysées, il 18 luglio. Prima di raggiungere Parigi, le ventitré squadre al via raggiungeranno e supereranno ventuno tappe, attraversando il Massiccio Centrale e le Alpi, con una doppia scalata sul Mont Ventoux, che torna nel tracciato della corsa dopo cinque anni di assenza, e un finale sui Pirenei con il mitico Tourmalet, il colle a sud di Tarbes, e poi giù, scivolando verso la Provenza, per toccare prima Nîmes e dopo, risalendo l'Occitania, il centro della Nuova Aquitania, Saint-Émilion. Così come dal 1909 (almeno), l'emblema fil-rouge di tutta la corsa sarà il celebre maillot jaune, la bramatissima maglia gialla indossata dal corridore in vetta alla classifica.

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Addentrandoci nella storia e nelle origini del Tour de France, scopriamo infatti che dietro la nascita della prima grande gara ciclistica blu-bianco-rossa organizzata su strada c'è un particolare intreccio di vicissitudini legato al destino di due periodici nazionali: l'allora seguitissimo Le Velò, stampato su carta verde, e il nuovissimo L'Auto-Vélo, il quotidiano sportivo concorrente (antesignano de L'Équipe) che, stranamente stampato su carta gialla, fu fondato nel 1900 a seguito della rivalità generata dall'affare Dreyfus. Fatto divertente? Proprio come è accaduto per il nostro Giro Rosa, l'idea di organizzare una gara a tappe di ciclismo che attraversasse tutta la Francia fu di un giornalista, un ventiseienne chiamato Géo Lefèvre. Partita all'esterno del Café Reveil-Matin, all'incrocio tra le vie Melun e Corbeil, nel villaggio di Montgeron, la prima edizione del 1903 si rivelò un successo: "Gli uomini sventolarono i loro cappelli, le signore i loro ombrelli. Uno disse che a loro sarebbe piacerà valere i muscoli d'acciaio dei più coraggiosi dall'antichità.

Da allora, tra discese e salite, vedi i casi di doping e l'agguerritissima rivalità - l'ex giornalista del Team, Philippe Bouvet, nel suo libro Histoires incroyables du Tour de France (2020 ed. Petit à Petit) assicura che certi " corridori sapessero che in alcuni punti precisi della strada si doveva stare sulla sinistra perché, a destra, una massa di chiodi era stata depositata sul suolo" - la leggenda del Tour de France ha tessuto intorno a sé la storia di un mito. Un mito che noi, a modo nostro che noi, vogliamo celebrare illustrandovi una design gallery tutta d'Oltralpe: una rassegna di aziende francesi che, addentrandosi nei meandri della bellezza territoriale proprio come fa da oltre 100 anni la Grande Boucle con le sue tappe, riveli il tocco francese della creatività.

Disegnato da Emilie Paralitici, con i tessuti della nuova collezione tessile Éléments Terre, il paravento Côte Sauvage di Métaphores è un omaggio alla bellezza naturale dei paesaggi costieri scolpiti dal vento e dal mare. Realizzato in edizione limitata in collaborazione con la maison Cuir au Carré, il separé alterna i toni dell'azzurro e del blu oltremare, del bianco candido della sabbia e del bruno delle falesie, con accenni di rosa tenue. Definendo una trama opaca e testurizzata, il patchwork di raso, velluto, pelle e filati preziosi si interseca con un sottile ordito che dona un effetto movimentato e spontaneo.

Con LOMM Editions, l'architettura di interni francese Léonie Alma Mason ha deciso di rieditare una collezione di arredi e complementi disegnati all'inizio degli anni Settanta da sua nonna, Odile Mir. Progettista e artista, oggi novantenne, allora, disegnò infatti diversi pezzi per l'azienda Prisunic, ideando una serie di oggetti audaci, funzionali e senza tempo che sottolineavano la plasticità e leggerezza del tubolare in acciaio. Il metallo torna quindi al centro della collezione riletta dalla fondatrice di LA.M Studio, bureau con sede a Parigi, che attraverso un'accurata produzione semi-industriale ha dato nuovo volume anche a Duo, lampada scultorea caratterizzata da un arco cromato e disegnato per la prima volta nel 1971.

Ammiccando alle avanguardie dell'inizio del XX secolo, continua il racconto ludico e creativo della collezione Jeu di St.Louis: in omaggio al movimento « Il cavaliere blu », fondato nel 1911 e iniziatore dell'espressionismo nella pittura, l'azienda, nata come vetreria nel 1767 per volontà di Luigi XV, ripropone il suo gioco di scacchi Prestige nella caratteristica tonalità blu Saint-Louis e il suo Cavallo in un'esplosione di colori. Tra puro decorativismo e maestranza artigianale, quindi, i pezzi sul tavoliere giocano in primis con i codici della manifattura made in Münzthal.

Concreta manifestazione della profonda essenza della maison Roche Bobois e de l'Art de vivre à la française, il divano Bubble è un pezzo ormai cult dell'azienda. Noto per l'estetica avvolgente – dati dalle dimensioni generose e invitanti che permettono la presenza di una seduta profonda e morbida e di uno schienale confortevole – e per le sfumature seducenti con cui si colora, il divano disegnato nel 2014 da Sacha Lakic suscita sempre meraviglia . Rievocando la sagoma voluttuosa di una nuvola, l'imbottito della collezione Les Contemporains è capostipite di una famiglia di arredi e complementi, tra cui una poltrona, un pouf e un letto, novità della collezione primavera/estate 2021.

Costituita da due parti in metallo incastonate l'una nell'altra, la Bold Chair di Moustache è una rivisitazione della più canonica sedia curvata in tubolare d'acciaio. Imbottita con una sottile schiuma di poliuretano, la linea tracciata dal disegno frutto della matita di Stéphane Arriubergé svolge con successo il ruolo di piede, seduta e schienale, senza sottrarsi a comfort e comodità. Con un solo e unico gesto, ricordando Linea, il personaggio ideato da Osvaldo Cavandoli, protagonista di un cartone animato e di una serie di fumetti, il tratteggio si ispessisce, annullando con carattere (grassetto) la netta netta tra le parti. Rivestita con un tessuto sfoderabile, può assumere diverse colorazioni. In esposizione sia al MoMA, Museum of Modern Art di New York, che al Musée des Arts Décoratifs di Parigi.

Tessuto di punta della collezione Himalaya immaginata da Lelièvre Paris, Everest guarda all'omonima vetta della montagna più alta del Mondo, traducendo la bellezza naturale del picco montuoso su un motivo grafico che alterna strisce e grandi zigzag orizzontali in pieno spirito Ikat. Il decoro deciso ea tratti ipnotico disegna quindi un paesaggio di geometrie e ghirigori ritmanti che movimentano la trama ornamentale, distinguendosi in quattro palette differenti: Ecaille, Ocean, Argent e Terracotta.

Ispirata agli arredamenti neoclassici in voga in Francia durante il periodo dello stile Direttorio (1795-1799), la collezione 1800 di Tectona accoglie una famiglia di arredi per esterno impreziosendo una struttura in alluminio con un particolare motivo a bottoni, capace di segnare le intersezioni ei punti di giunzione tra i diversi elementi abbinando il rigore delle linee rette al design temperato delle curve. Protagonista della serie è la panca outdoor Madeleine Castaing, seduta appartenuta alla decoratrice, musa e mecenate di Chaïm Soutine, che è stata rieditata dall'azienda di Parigi nel 2006.