La crisi nei legami dell'oggi: Telemaco Trieste presenta "Reinventare l'amore" - TRIESTE.news

2021-11-09 10:12:10 By : Z summer

14.10.2021 – 10.30 – “Oggi l'amore è certamente in crisi. Crisi nella misura in cui qualcosa del modo di incontrare l'altro e di fare legame è in trasformazione”. È da questa importante premessa che parte il progetto di Telemaco Trieste dal titolo “Reinventare l'amore“. Un ciclo di quattro incontri per trattare tematiche significativo legato al rapporto con l'amore nella contemporaneità, rivolto a chiunque abbia il desiderio di ascoltare un discorso sui rapporti dell'oggi. “C'è senza dubbio una differenza sociale, culturale, economica e politica che influenza per forza di cose anche la relazione – spiega la dottoressa Elena Paviotti, psicologa di Telemaco -. Se le paure insite nell'essere umano da un lato si fanno più tenaci, dall'altro molte delle nostre possibilità e modalità di vita ci permette di illuderci di poter evitare ed aggirare il dolore che spesso insorge quando si ama (davvero). Perché l'amore, quando c'è, ci confronta non solo con l'Altro in quanto tale, ma anche con noi stessi ed i nostri fantasmi, dai quali è sempre più semplice scappare. C'è una tendenza evidente ad eliminazione il rischio, la sorpresa, l'imprevedibile dell'incontro, favorendo invece tutta un'altra serie di situazionili più prevedibili ma non per questo più giuste o soddisfacenti. C'è una rincorsa sempre fallita alla primavera dell'innamoramento e un cedimento rispetto al primo cenno di autunno all'interno del rapporto”.

Un progetto nato un anno fa come idea e dal desiderio delle psicologhe e psicoterapeute di Telemaco Trieste: “Cadeva il mese di ottobre – continua la dottoressa Paviotti – ed una nuova fase dell'emergenza sanitaria si stava, non proprio timidamente, affacciando alle nostre finestre . Abbiamo iniziato a parlarne ea mettere sul tavolo i nostri pensieri, con un'unica condizione necessaria: dovevamo incontrare le persone dal vivo. Se non ci fosse stata questa possibilità, lo avremmo chiuso in un cassetto per riproporlo in seguito. Perché d'amore non si può discutere attraverso la fissità e la distanza di uno schermo. Così è stato e quindi eccoci qui, un anno dopo. L'incontro con la nostra città e la possibilità che la parola circoli libera tra le mura della nostra Associazione è motivo di grande gioia ed entusiasmo per noi, dopo molto tempo in cui le porte sono rimaste chiuse al pubblico”.

L'amore, spiega la psicologa, è sempre stato al centro del lavoro che Telemaco svolge quotidianamente: “ogni persona che bussa alla porta del nostro studio, giovane o meno giovane che sia, porta con sé una domanda sull'amore. Come oggetto, come soggetto, come sintomo, come dolore, come necessità. E l'ascolto di un analista è propriamente un ascolto d'amore, non giudicante né direttivo, mosso dal desiderio che ogni paziente possa trovare il proprio personale posto nel mondo, riuscendo così a supportare anche il legame non sempre facile con l'altro. Negli ultimi tempi poi si è parlato ovviamente molto di malattia, di morte, di paure, di frustrazioni e l'aggressività e la divisione sono spesso al centro delle dinamiche comunicative e intersoggettive. La nostra è stata un'urgenza di desiderio: ricominciare a parlare di quello che dopotutto ci riguarda tutti, da sempre. Unire, quindi, in un tempo di divisione e rabbia”.

“Quello che vogliamo sottolineare è che ci auspichiamo che ciò che racconteremo, attingendo al nostro 'sapere' sull'amore, frutto della nostra esperienza teorica e clinica, non sia qualcosa di frontale ed unidirezionale. Ci desideri infatti che si instaurasse un dialogo, assolutamente non forzato e libero, con chi desidererà esserci. Lo scambio di domande, riflessioni e suggestioni è sempre vitale ed è in fondo quello che ci insegna la psicoanalisi: la teoria non può rimanere ferma ed arroccarsi su posizioni e conoscenze fatte e finite. Sentiamo il bisogno di alimentare un discorso sull'amore che possa essere attuale, sempre critico, aperto e propulsivo“.

Quattro dunque gli incontri in programma, che vedranno inoltre una commistione di contenuti artistici di vario genere (musica, letteratura, cinema, pittura), proprio perché “d'amore in fondo si è sempre parlato e la psicoanalisi parla di vita, quindi d' amore. Far dialogare diverse forme di simbolizzazione dell'amore può rendere il discorso più dinamico e aperto all'interrogazione soggettiva”.

“Il nostro progetto – conclude Elena Paviotti – non vuole avere una spinta al rammarico e al passatismo. Un analista a noi molto caro dice sempre che si fa la polenta con la farina che si ha in casa. Dunque, cosa farsene di questa trasformazione? Come muoversi in questo mondo in cui l'amore spesso prende la forma di un'immagine? Di un ideale irraggiungibile e, per questo, sempre più allettante rispetto al reale'incontro- con noi stessi e con l'Altro-? Speriamo di poter dare qualche risposta ma, soprattutto, stimolare molte domande. L'amore apre alle domande, così come la psicoanalisi. Perché è dal dubbio che si riparte, le certezze non cambiano nulla nelle nostre vite“. 

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