CHIUSI, BATTAGLIONE AZOV IN MOSTRA: INTERVIENE ANCHE L’ANPI E NON LE MANDA A DIRE | Prima Pagina - Periodico Indipendente del Sud Senese, del Trasimeno e dell'Orvietano

2022-08-07 09:40:29 By : Ms. Mandy Zhang

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L’associazione Sinistra Civica Ecologista esprime un giudizio critico rispetto alla decisione dell’Amministrazione Comunale di patrocinare la mostra con le foto del soldato Dmytri Kozatsky. Se l’intento era quello di realizzare un’iniziativa per aiutare a riflettere sugli orrori della guerra e per condannare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia si potevano utilizzare altre immagini e testimonianze. Come era prevedibile le foto di un combattente appartenente al battaglione Azov, che si rifà all’idrologia nazista, hanno avuto un duplice effetto. In primo luogo hanno spostato l’attenzione da una sana riflessione sugli orrori della guerra e sui valori della pace che il nostro comune da sempre promuove e tutela; in secondo luogo hanno finito per fare da cassa di risonanza e involontaria “pubblicità” a delle milizie filonaziste che hanno tutto l’interesse ad accreditarsi come combattenti per la libertà e la democrazia. Una mistificazione inaccettabile, visto le idee e le atrocità di cui il battaglione Azov si è reso responsabile. SCE chiede all’Amministrazione Comunale e alle forze politiche di convocare un Consiglio Comunale aperto per dire No alla guerra e per rimettere in moto la diplomazia per fare cessare i combattimenti in Ucraina. Dopo oltre Cinque mesi di guerra è indispensabile riprendere un vero lavoro diplomatico che anche per responsabilità dell’Europa e degli Stati Uniti è stato del tutto abbandonato. Ass. Sinistra Civica Ecologista.

L’associazione Sinistra Civica Ecologista esprime un giudizio critico rispetto alla decisione dell’Amministrazione Comunale di patrocinare la mostra con le foto del soldato Dmytri Kozatsky. Se l’intento era quello di realizzare un’iniziativa per aiutare a riflettere sugli orrori della guerra e per condannare l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia si potevano utilizzare altre immagini e testimonianze. Come era prevedibile le foto di un combattente appartenente al battaglione Azov, che si rifà all’idrologia nazista, hanno avuto un duplice effetto. In primo luogo hanno spostato l’attenzione da una sana riflessione sugli orrori della guerra e sui valori della pace che il nostro comune da sempre promuove e tutela; in secondo luogo hanno finito per fare da cassa di risonanza e involontaria “pubblicità” a delle milizie filonaziste che hanno tutto l’interesse ad accreditarsi come combattenti per la libertà e la democrazia. Una mistificazione inaccettabile, visto le idee e le atrocità di cui il battaglione Azov si è reso responsabile. SCE chiede all’Amministrazione Comunale e alle forze politiche di convocare un Consiglio Comunale aperto per dire No alla guerra e per rimettere in moto la diplomazia per fare cessare i combattimenti in Ucraina. Dopo oltre Cinque mesi di guerra è indispensabile riprendere un vero lavoro diplomatico che anche per responsabilità dell’Europa e degli Stati Uniti è stato del tutto abbandonato. Ass. Sinistra Civica Ecologista.

Sarei curioso di conoscere qualche altro giudizio da parte dei lettori su questa vicenda,al di là del merito o meno della cosa che è poi sfociata in polemica. Questo al fine di evidenziare le differenze di mentalità e dei ”modus ragionandi” di comparti della politica e comparti svincolati da essa, come gli associazionismi che esistono oltre all’ANPI ed anche dei singoli cittadini. Si avrebbe forse un metro più evidente di come oggi si possa ragionare sull’importanza o meno del comparto mediatico che espone agli occhi ed alle menti i vari avvenimenti e come questi siano elevati a livelli di importanza e con quale peso siano sentiti. Credo che ci vorrebbe una analisi un po’ più profonda e completa che non scada nè nell’agnostica asetticità delle immagini che mi sembra sia stato presente più involontariamente che altro in questa faccenda, ma nemmeno con la volontà di marcare le differenze politiche fra le parti.Osservo che soprattutto in quest’ultime – e secondo me ha fatto bene Possiamo a pensare ad un incontro quantomeno chiarificatore sulla faccenda-già la sinistra si è espressa in maniera trasparente sulle questioni delle armi inviate dal nostro governo all’Ucraina. Talvolta però oltre ad emettere parole occore anche che alle parole seguano i fatti,riportati nel campo delle alleanze, e penso di essermi spiegato, diversamente si rischia di essere poco credibili.Questo in genere dall’altra parte dello schieramento non succede come si vede e su tali argomenti i vari partiti del centro destra trovano una omogenea e profonda visione, che è senz’altro strumentale ma appare questo il cardine del loro patto d’acciaio, perchè comprende anche il PD che su tale argmento delle armi è stato il partito più prono agli interessi di oltre atlantico senza avere nessuna remora per bocca del suo segretario.Infine per terminare dico una cosa banale ma che è da ribadire proprio per non dar adito a fraintesi: tutte le guerre purtroppo sono la continuazione della politica fatta con altre modalità e quindi anche le immagini che ne derivano hanno un peso politico anche se non lo si voglia vedere (pensiamo alle foto dell’Afghanistan, dell’Irak, al Vietnam ed a tutte le alttre guerre occorse dopo la fine della seconda guerra mondiale) quindi prendere in considerazione solo l’aspetto prettamente fotografico da parte di un ente pubblico penso che sia riduttivo ma che comunque costituisca sia un elemento di pressione su un ”fatto politico” comunque lo si presenti e su qualsiasi tema possa riguardare.E’ per questo che già- e mi ripeto- quando ho scritto nei passati interventi su questo argomento ,che la mostra andava certamente fatta ma doveva essere accompagnata anche da parte delle autorità preposte a fornire una spiegazione presente dove la gente potesse capire cosa avesse di fronte, un commento, una presentazione partecipata od altro.Quest lo dico -e credo che da qui si veda la mia buona fede sulla questione- poichè anche nelle mie mostre che ho fatto in diverse parti ed anche a Chiusi,con foto anche più ” scabrose” se prese una per una o complessivamente di quelle del soldato Orest, ho messo e fatto seguire sempre un mio commento, una mia didascalia, una mia spiegazione della mostra, come ho fatto con quella sulla sacralità dell’acqua del mese scorso e quella che è attualmente al Museo Etrusco, dove oltre ai dati tecnici che possono interessare magari solo gli addetti ai lavori, esiste anche una impostazione-criticabile quanto si voglia- ma comunque una tentativo di spiegare ciò che si metta in mostra. Questo nel caso della mostra sui soldati del Reggimento Azov forse è mancato ma credo che lo sia mancato perchè ormai chi decide queste cose crede che sia sufficiente far apporre il marchio del Comune e della Pro Loco senza curarsi della materia che si va a presentare,e siamo nel mare dell’acriticismo più completo,ed alla fine si risulta come espressione del mondo mediatico moderno,che rifugge da ogni spiegazione di quello che possa essere contenuto poichè non ci vede un ”fatto politico” e crede di restare esente,mentre in effetti non resta esente ed anche è proprenso a bollare di strumentalismo chi possa sostenere tale tesi.. Questo è il limite.Forse, sarebbe bastata una conferenza-incontro premilinare dove si fossero evocati i pro ed i contro di questa avventura fotografica in modo da chiarire anticipatamente le cose, perchè le immagini e quanto ne consegue non è vero che siano asettiche, anzi non lo sono mai,anche quando contengono foto che sembra che riguardino solo i rapporti fra le persone e la sensibilità che corra fra queste, ma anche quelle riguardanti la natura che a prima vista possono apparire scevre di asetticità.Non sò’ da chi sia venuta l’iniziativa di mettere in campo tale presentazione e la disponibilità a stampare le immagini, ma osservo-se la memoria non m’inganna- che al momento della resa del battaglione Azov, alla TV si siano visti i soldati prigionieri che si sono arresi ai russi e che venivano perquisiti.Si è visto che parecchi sono stati spogliati e perquisiti e parecchi mostravano simboli e tatuaggi di genere nazista,croci celtiche, croci uncinate, tatuaggi della faccia di Hitler ecc. ecc. o scritte riferentesi al nazifascismo.In queste foto in mostra non ce n’è nemmeno uno che mostri tali emblemi e chiedersi il perchè di questo non è fare il processo alle intenzioni sulle finalità delle immagini,ma può darsi benissimo che fra le foto scattate a tali soldati quelle svastiche tatuate non ci fossero già al momento della ripresa su quelle persone ma guarda caso la selezione delle foto da presentare è stata fatta senza che tali simboli vi fossero,perchè quelle di Oredst non sono solo queste 10. Non voglio fare i processi alle intenzioni ma credo anche che sia giusto chiederseli tali perchè.Ricordo a proposito una memoria storica che ha differenziato la Guerra del Vietnam da quella dell’Irak e della Siria.Una parte delle ragioni della a debacle americana sul Vietnam-lo si sappia- è stata prodotta anche dalle diffusione delle immagini all’interno degli Stati Uniti e nel mondo della atrocità della guerra e di quello che ha dovuto sopportare la popolazione di tutto il Vietnam e non solo quella del Nord ma anche quella del Sud che era alleata degli americani. Quelle immagini hanno avuto un effetto dirompente nell’opinione pubblica americana che ha fatto si che un altro peso formidabile si aggiungesse alle altre ragioni che posero fine alla guerra)non solo quindi le spese militari, ma la devastazione di territori e delle persone che si trovavano sopra, napalm, bombardamenti batteriologici-chimici con Agent orange ecc. ecc).Nelle guerre dell’Irak e della Siria ma anche dell’Afghanistan nulla è filtrato dal comparto mediatico, nessuna immagine è stata fornita ai media di tutto il mondo tranne quelle poche dei morti fatti a Falluja poichè non erano oscurabili e da altre parti si conoscono solo quelle riprese da fotografi indipendenti. La lezione quindi noto che sia stata imparata perchè la troppa democrazia in politica spesso conduce al risultato opposto e questo non deve avenire.In pratica quello che ci fanno vedere, avviene perchè c’è interesse a mostrarlo diversamente non lo si mostra.Questo avviene ognidove, anche in Russia tanto per spiegare la cosa. Incominciamo allora a ragionare con tale metro e se lo facessimo veramente vedremmo che in ogni occasione sia nell’una che dall’altra parte del conflitto gli ”utilizzi” sono funzionali alla politica che si vuol portare avanti. Non scopro nulla dicendo cosi e lo comprendono tutti questo ma allora perchè ci si meraviglia quando si grida all’asetticità delle immagini ben sapendo che l’asetticità in effetti non esista ? Figuriamoci poi su immagini che richiamano alla violenza !Ecco in sintesi magari quale dovrebbe essere stato il tema affrontato ed i conseguenti punti di vista perchè le immagini in tutti i casi FANNO CRESCERE LE PERSONE, le coinvolgono intimamente e sono chiarificatrici del mondo che si voglia che ne sia contenuto dentro. Perchè in tale critica è interessante conoscere anche le motivazioni del soldato Orest per esempio,perchè rappresentano anche una realtà vista con gli occhi degli altri, e ” gli occhi degli altri” sono quantopiù importanti in una società come è quella dove ci hanno fatto arrivare, dove ci sono forze che agiscono in ogni momento a senso unico,imponendoci anche le modalità del consumo della conoscenza e della cultura.A questo occorre reagire cercando di essere scevri il più possibile da tali forze, ma non mi sembra che spesso questo avvenga e quando avviene gli viene fatto subito intorno un recinto per impedire che si manifesti a cominciare dal tirare dentro considerazioni che avrebbero la pretesa di essere innocentemente asettiche mentre invece ”settiche” sarebbero le altre che invocao e si rifanno alla politica.Fin’ora su tale questione generale la direzione che ha prevalso è quella ”dell’informazione embedded” perchè la ”controinformazione” non è stata mai l’elemento predominante, ha creato problemi ai sistemi di certo, ha abbattuto mura certamente, ma non è mai stata capace di rovesciare il modo di pensare impresso dal sistema nella gente..A questo dovrebbe pensare la sinistra che ci governa se fosse sinistra davvero ma evidentemente i richiami delle ” sirene” politiche e mediatiche sono più coinvolgenti ed importanti perchè spesso chi vuole lo status quo non è solo la maggioranza che governa ma tutta una serie di situazioni e condizioni che contengono la pretesa di riaffermare delle verità, ed allora ogni tanto scoppiano anche le polemiche, ma tutto si ricompone presto e tutto ricontinua nel solco già scavato mentre il paese affonda perchè è nel bel mezzo di un sistema di alleanze dal quale non può prescindere.Tale critica è minoranza adesso, ma và costruita giorno dopo giorno per abituare le capocce della gente a pensare diversamente, ma mi rendo conto dell’attualità del principio che ho sempre enunciato e ciòe che è quello che ognuno pensa a seconda del modo in cui si procura da vivere.E quindi il risultato è sotto gli occhi di tutti sia di chi abbia gli occhiali sia chi non li abbia.perchè talvolta anche coloro che gli occhiali non hanno,dicono di non averli.In pratica il parlare bene ed il razzolare male: guardare per esempio il Governo e pensiamo a cosa sarebbe potuto succedere se ci fossimo rifiutati di mandare armi: Il terremoto ! ecco perchè adesso assistiamoa livello generale al riposizionamento delle alleanze da parte di chi diceva ad alta voce che non esisteva nessuna maschera: Di Maio con Tabacci oppure Letta che chiama e dà la disponibilità del suo spazio al 30% a Calenda and Co. e la gente stà zitta,entra in cabina e vota sempre nello stesso modo. E allora il discorso che ha fatto sempre Marco Lorenzoni in risposta a tutto questo:”allora che si fà, si elimina la gente ?” porterebbe ed alla fine forse porterà da parte di uno stato autoritario che si affermerà, a far votare come 150 anni fa solo chi sapeva leggere e scrivere(vi ricordate che avevano diritto al voto solo questi perchè il sistema liberale questo aveva partorito ?). Ma forse-e qui sono provocatorio- tanto sbagliato non era se i poveri si dispiacciono che Draghi non sia più il nostro Presidente e si chiedono esterrefatti ”come faremo senza di lui”. Capito cosa è successo o no nella festa in maschera ?

La questione dei simboli nazisti che non compaiono in nessuna delle foto esposte è stata spiegata in un articolo precedente e anche alla presentazione della mostra. È stata una scelta dell’autore probabilmente per inviare al mondo immagini più rassicuranti e meno imbarazzanti. Noi l’abbiamo definita operazione di camuflage… Che toglie valore documentale e contribuisce a rendere la mostra stessa più agiografica. Quanto alle prese di posizione, ieri si è aggiunta quella di Sinistra Civica ed Ecologista (vedi commento di Marco Nasorri ad altro articolo sul tema), altra forza che fa parte della maggioranza consiliare. Ed è una posizione molto critica, sostanzialmente in linea con quella dell’Anpi. Le forze politiche che fin qui si sono espresse, pur con accenti diversi (i Podemos hanno chiesto spiegazioni, ma non hanno contestato la mostra) si sono espresse TUTTE in maniera critica o quantomeno “problematica”. La vicenda sta diventando un “casus belli” che sta di fatto mostrando crepe profonde nella coalizione di centro sinistra. Crepe che potrebbero diventare voragini nella ormai imminente campagna elettorale per le politiche.

X Marco Lorenzoni.Registro il tuo intervento ma non credo che la mostra e le differenti posizioni di non risposte e posizioni critiche possano dar adito ad una conseguenza sul piano delle alleanze,per il semplice fatto che apparirebbe che tale mostra abbia fatto scaturire dal concone delle alleanze delle forze ”ribelli” al punto che basti una mostra fotografica a ribaltare una posizione ormai materializzata delle alleanze politiche. Mi sembrerebbe-se così avvenisse- una forzatura tale che farebbe pervenire agli occhi di chi la guardi dall’esterno e che conterrebbe l’appigliarsi ad ami di plastica invece che a ” veri ami di metallo”. Gli” ami di metallo” tanto per intenderci bene, già esistevano nelle posizioni dei diversi partiti che hanno formato strumentalmente alleanze già al momento di decisioni precostituite che adesso si appiglierebbero a 10 foto per dare il calcio finale al concone…No, non è così, e se avvenisse credo che sarebbe ancorpiù la dimostrazione della strumentalità di certe decisioni che ritengo veramente improbabili.Non si abbandona una alleanza per 10 fotografie criticabili quanto si voglia- ed io personalmente le ho criticate da tutti i lati pur avendo affermato che la mostra andava fatta- ma credo che sarebbe proprio una ”piccineria” e come tale affosserebbe ancora di più la situazione disastrosa in cui versano certe fazioni politiche nelle quali situazioni si sono cacciate da sole. Detto da me questo-che sono sempre nei miei scritti-stato comunque ostile ormai da anni alla politica di un partito come è il PD e non l’ho mai nascosto dalle righe del tuo giornale, credo che non si possa mettere in dubbio che tutto questo sarebbe una scelta rovinosa innanzitutto per quei partiti che la evocassero e che non versano in buone condizioni ma anche per il PD stesso che avrebbe ospitato nel suo seno forze delle quali politicamente sarebbe dimostrato che non sappia ben amministrare e saldare intorno anche a posizioni differenti. ricordiamoci lo slogan della Democrazia Cristiana: ”Amministrare la diversità”. Ho condiviso valorialmente ed eticamente parlando tutto quello che ha scritto Possiamo su tale tema ed anche l’ANPI, ma credo che perseguire una scelta come la puoi ipotizzare te sarebbe una scelta rovinosa che possa essere non compresa dai cittadini di Chiusi e che metterebbe più ancora in evidenza la scelta fatta di natura rovinosa di tale alleanza per la quale come si sà non è stato ottenuto nulla da parte di Possiamo che è rimasto da tale punto di vista platealmente gabbato. E’ quanto pari pari successo a livello nazionale con i 5 stelle che hanno portato acqua con le orecchie all’alleanza col PD; il PD ha preso quell’acqua, ci si è fortificato, ha ottenuto scranni e sindaci (Roma e Torino docet ma non solo ) e poi quando i 5 Stelle hanno chiesto ciò che era loro dovuto sia dalla forza dei numeri sia dal fatto delle alleanze che avevano prodotto al Pd il suo rafforzamento, gli hanno detto letteralmente nei fatti di andare in quel posto molto buio….Forse si era creduto alla munificenza del re , ma il re ha sempre regnato contanto sulla stoltezza e la disorganizzazione politica dei sudditi o di coloro che dicevano che non erano sudditi mentre poi sono stati attratti nelle spire del re e fottuti ben bene sulla distribuzione dei pani e dei pesci.La figura che ne esce questa è, altro che i discorsi ! E se la cosa la si guardi da una angolazione e punto di vista che riassume la storia , questa è stata sempre la forza del re e la debolezza dei sudditi. Mi dispiace,ma proprio da sinistra, io la penso così, anche perchè se andiamo a vedere i risultati, questi mi danno ragione,e l’ipotesi che tu fai Marco credo che sarebbe ancor più rovinosa di quanto è stata la situazione fin qua. Condivido le posizioni politiche sul tema della mostra ma credo anche che oggi la lettura politica di essa purtroppo sia acqua passata dentro le teste della gente,che guidata da chi maneggia il comparto mediatico, quel partito egemone che si fa chiamare ”sinistra” e che dice adesso ”o con noi o contro di noi” farebbe i conti falsi per non far ritenere alla gente la giustezza delle critiche che sono state fatte. A Chiusi si dice spesso una battuta,forse volgare ma indicativa :” …ma che si vuole insegnare al babbo a p..à ?”. ” Il babbo” sembra sempre più rincoglionito e spesso si strova alle strette e non è in grado di fare quell’azione che ho detto prima,ma ” i parenti” lo guardano pensando che nella sua munificenza qualche profilattico in quell’azione di cui si parla, lo possa distribuire anche a loro.Si sbagliano invece e si sono sbagliati.Di questo credo che sia doveroso prenderne atto. Dove porterà questa strada non lo sò.Sò soltanto che gli avvoltoi che amministra il babbo sono sempre e più che mai sul piede di guerra,e nella voliera non volano più uccelli se non quelli ammaestrati da loro. Di questo deve prendere atto la sinistra ripensando ai passi fatti e non alle fotografie. Ma la cosa mi appare dura e prodotta da chi ha dimostrato che le parole sono tante ma che i fatti sono pochi, anzi di nulla. Se si vuole una visione più esplicita di questa poichè succede nel piccolo ed è talmente piccolo che localmente questo non ha visibilità, basta guardare al comportamento di Fratojanni e Bonelli nel comparto più grande in questi momenti ed alla penosità che suscitano.E allora il babbo ha ragione a regnare e se può anche a ”p..à” e si organizza per questo,anche con le fotografie -ma mi sembra il minimo-.e come in tantissime altre occasioni da questo punto di vista dove si è tentato da parte di altri di dare una scossa all’albero,le pere sono cadute in testa al contadino che scuoteva l’albero.Quindi,-scusate la pesantezza o quello che possa apparire come tale-ma è questione di testa.E’ quasi come quello che a Firenze in Piazza Duomo siedeva accando ad un tombino con la canna da pesca ed il filo di nylon che entrava dentro il tombino. Passa un fiorentino di quelli che si ritenevano furbi ed a Firenze come si sà ce ne sono diversi , e gli fà. ” Oh nini, abboccano ? E l’altro risponde:” Con te siamo al quinto ! ”. E’ strano ma talvolta nella logica anche magari vetusta, ogni tanto mi ritornano alla mente gli slogan di Mao Tse Tung del tipo di quelli che dicevano che ”bisognava contare solo sulle proprie forze”. Ecco, ricordiamoci che il primo ottobre 1949 7 dal rostro di Tien An Men proclamò la repubblica popolare cinese mentre Chang kai Shek supportato dagli americani scappava a Formosa(odierna Taiwan) che sempre territorio cinese era. Se questo non vi dice nulla perchè sono passati 73 anni, allora ancor oggi vediamo le fotografie che gli interessati ci fanno vedere ed il nostro modo di ragionare è servito a poco.