Alluminio trafugato alla Profilglass Carabinieri recuperano 300 tonnellate - Cronaca

2021-11-04 01:58:06 By : Ms. Ying Wang

Un carico che faceva gola. Trecento di tonnellate di alluminio per un valore di circa un milione di euro. Le aveva ordinato la Profilglass, la nota azienda di Bellocchi leader nella lavorazione del metallo, ma qualcuno era riuscito a intercettare il mega-carico, pronto a rivenderlo e incassare quindi gran parte di quel milione. Il piano dei ricettatori è andato male grazie alle indagini dei carabinieri della Compagnia di Fano, che assieme al Nucleo investigativo del comando provinciale e ai colleghi di Brescia, hanno valorizzato un semplice bip segnalato su uno schermo del sistema Targa System: quel bip rivelava dove si trovava uno dei tir che illecitamente quel carico stava trasportando. Il risultato di quella che i militari hanno battezzato "Operazione Lingotti" è il recupero dell'intero carico destinato alla Profilglass (senza il quale la ditta avuto avuto ritardi di produzione), il recupero di merce di altre ditte, acciaio tedesco e vino del Trentino compreso, e la denuncia per concorso aggravato in ricettazione di tre bresciani: il custode della ditta di rottamazione nella quale erano state accatastate le 256 pile di lingotti di alluminio, e due suoi presunti complici, di 54, 50 e 45 anni.

Ma torniamo al settembre scorso. La Profilglass ordina il mega carico di alluminio: le 300 portate da Singapore, il 14 settembre scorso arrivano all'interporto Rivalta Scrivia (come interporto di Genova). La Profilglass ne aveva commissionato il trasporto ad una ditta di Urbania. La quale però da sola non ce la fa portato a quel carico. Quindi subappalta il tutto ad altre due ditte. Sono 14 i tir che faranno il carico: le due ditte, scopriranno dopo i carabinieri, sono in realtà fittizie, riconducibili a soggetti campani con precedenti per reati contro il patrimonio. Ma i Tir caricano a partono. Per Fano? No. Verso Milano. E a Milano sud fanno perdere le tracce.

Passano i giorni, e Profilglass e la ditta di Urbania si adatta che fine abbia fatto il carico. Poi, il 28 settembre, ipotizzano il furto e chiamano i carabinieri.

I quali, quasi subito, scoprono che quegli stessi autoarticolati sono stati utilizzati in passato per reati della stessa specie. Ma la svolta è quel bip. Un sistema targa come tra due comuni dell'interland bresciano, segnala il passaggio di uno degli autoarticolati 'sospetti'. Parte una missione di carabinieri fanesi verso Brescia, la guida il luogotenente Antonino Barrasso, comandante della stazione di Fano. Lui ei colleghi di Brescia puntano su una ditta di rottamazione di Mazzano. Centro. Quando la perquisiscono, venerdì scorso, si trovano il tesoro: in due capannoni, nascosti da bancali in legno e coperti da teloni, ecco le 256 pile di lingotti di alluminio. Le etichette ei numeri identificativi posti sui lingotti confermano che si tratta di quelli della Profilglass. Il materiale viene sequestrato. E caricato su 11 autoarticolati, che lo stanno proprio in queste ore (scortati) finendo di consegnare alla ditta fanese. Ma in quel deposito i carabinieri si trovano anche 12 bobine di acciaio del valore di circa 4000 euro ciascuna proveniente dalla Germania, 24 bancali di vino di una azienda del Trentino, e un ingente carico di tondini in ferro: tutto materiale "di verosimile provenienza furtiva ". E al custode della ditta viene sequestrata l'auto, del valore di oltre 60.000 euro.