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La condanna a oltre 13 anni ha lasciato il segno. I delitti contestati a Mimmo Lucano fanno tremare i polsi: associazione per delinquere, truffa aggravata dallo Stato, falsa ideologia in atto pubblico e peculato. E i fatti accertati che hanno concretizzato questi delitti sono tanto numerosi quanto eclatanti. L'associazione per delinquere riguarda reati commessi per finanziare diverse cooperative e associazioni, con le quali sono stati gestiti i vari progetti per gli immigrati. Segnalazione indebita sul numero di immigrati presenti nelle strutture; cibo destinato ai migranti, ma effettivamente utilizzato per scopi privati; fatture false; prelievo di denaro da conti correnti senza documenti giustificativi; appropriazione indebita di fondi ottenuti per scopi diversi dall'accoglienza. Infatti, per un comune cittadino basterebbe questo per finire alla gogna mediatica.

Ma c'è di più. L'altro reato contestato è la truffa aggravata dallo Stato per ottenere l'indebito pagamento di 2,3 milioni di euro nelle casse delle stesse associazioni, che hanno utilizzato tali fondi per iniziative private. Lucano, quindi, è anche accusato di falsa ideologia in un atto pubblico. In questo caso si tratta di 56 decisioni redatte per ottenere il rimborso della gestione del Cas e dello Sprar. E infine c'è l'appropriazione indebita, a cominciare dal prelievo di circa 500mila euro utilizzati da Lucano sia per un viaggio in Argentina che per alcuni concerti a Riace, che avrebbe poi dichiarato non avvenuti per non pagare la Siae.

Per poi proseguire con il rilascio al partner di un certificato falso che attesti il ​​suo stato civile di celibe e non quello di coniugata; con l'affidamento del servizio di raccolta e trasporto rifiuti a due cooperative che, però, non avevano i requisiti previsti dalla legge in questi casi. Questa è la concreta realtà giudiziaria; poi c'è quello virtuale della politica e dei media di regime. Che non vedono i delitti, ma i fini perseguiti dall'ex sindaco di Riace; purché tutte le ipotesi sopra elencate siano riconducibili alle finalità indicate. Quindi, siamo tornati alla fine giustifica i mezzi della memoria machiavellica.

Qualcosa però non va nella vulgata portata avanti con la consueta grande enfasi dell'integrazione. Che può certamente essere perseguito lecitamente ed efficacemente allo stesso modo senza organizzare concerti molto costosi e senza recarsi in Sudamerica. O, magari, assegnando i servizi da erogare seguendo le regole del codice degli appalti e non quelle dei compagni di merenda. Ma queste cose non si possono scrivere se il condannato è a sinistra.

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