Cominciano i lavori per il nuovo confine di Camp Darby - Il Tirreno Pisa

2021-11-09 10:28:57 By : Mr. Brent He

Delimitata l'area, diversi ettari di terreni e strutture anche di tipo ricreativo, che sarà restituita allo Stato italiano

TIRONE. Tra poco meno di due anni, gli americani ammaineranno la bandiera a stelle e strisce e tra i pini che si affacciano su viale Mezzapiaggia tornerà a sventolare il tricolore italiano.

A Camp Darby sono iniziate le operazioni di ridefinizione dei confini della base militare statunitense con la costruzione di una barriera che segnerà anche uno storico "arretramento" degli anfibi statunitensi. Almeno sul territorio comunale. Che, dal 2019, potrebbe beneficiare di e strutture militari, da aree ad uso civile, e di un'ampia porzione di territorio attualmente occupata dagli uomini del Pentagono.

Non sarà un muro invasivo, in versione Trump, a ridisegnare la geografia di Camp Darby. Per delimitare il nuovo perimetro dell'installazione militare che sorge tra Pisa e Livorno, il personale statunitense ha iniziato qualche giorno fa ad innalzare una rete metallica, la cui fine costruzionerà tra qualche settimana.

A questa seguiranno tutte le operazioni propedeutiche (anche di bonifica) per il passaggio, previsto entro il 31 dicembre 2018, di alcune classi di diritto di territorio al Demanio militare italiano, a cui spetterà decidere il futuro della cosiddetta "area ricreativa", la fetta della base nata nel 1951 finita nell'elenco dei "beni" da dismettere stilato nel processo di spending review avviato dal dipartimento della Difesa Usa nel gennaio 2015 (il piano prevede minori spese per 500 milioni di dollari l'anno e la chiusura il 2021 di quindici basi a stelle e strisce presenti in Europa con una riduzione di 2.000 unità rispetto ai 67.000 militari americani sparpagliati nel vecchio continente. In Italia, invece, dovrebbero arrivare 300 uomini in più dalla base tedesca di Spangdahlem). Le autorità militari nazionali potrebbero decidere di riadattare l'area e gli edifici presenti in una base o in un centro di addestramento per l'Esercito italiano o di affidarla al Demanio pubblico. Riconvertendo ad uso civile le strutture (tra le quali una piscina, scuole e caserme) presenti in quell'ampia zona, il cui passaggio all'Italia segnerà la fine di un processo di ridimensionamento della presenza statunitense sul territorio pisano iniziato nel 2012 con sessanta tra licenziamenti e trasferimenti di dipendenti italiani e la dislocazione in altre basi italiane di personale militare e seguito due anni fa con l'abbandono dello stabilimento balneare American beach di Tirrenia.

I lavori di installazione della rete seguono gli interventi di interruzione delle utenze di acqua, luce e gas, conclusi qualche mese fa, che hanno avviato la procedura di dismissione di una parte dell'installazione militare. Nella cui partita potrebbe inserirsi anche il Comune di Pisa in un'eventuale trattativa per cercare di «restituire alla città» parte di quell'area (Camp Darby occupa una superficie totale di circa 809 ettari) delimitata dal filo spinato da oltre sessant'anni.

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