Livorno: professionista fino agli anni Settanta, è poi diventato allenatore. Il ricordo: "Una persona eccezionale con un carisma incredibile"

LIVORNO. È morto a 89 anni il maestro di tennis Luciano Bonati. Malato da tempo, lascia la moglie Alma (con lui nella foto in alto ndr) e la figlia Angela. I funerali si terranno lunedì 21 alle 9 nella chiesa del Rosario. Spezzino di nascita, conosciutissimo e apprezzatissimo in città per i lunghi trascorsi allo Junior Club, ha tirato su generazioni di tennisti livornesi. Bonati si trasferì a Livorno intorno agli anni ’80, dove aveva già il fratello geometra che lavorava a Camp Darby.

Nato a La Spezia nel 1932, ha fatto il giocatore professionista fino a 40 anni, girando l’Europa e approdando anche alla squadra nazionale insieme a Nicola Pietrangeli. I colori azzurri li ha difesi anche nella Coppa Davis veterani. Appesa la racchetta al chiodo da giocatore, iniziò la sua seconda carriera da maestro, e a cavallo tra gli anni ’60 e i ’70, nel 1968 divenne direttore del circolo tennis di Bari, anche lì sfornando diversi campioni.

Chiusa l’esperienza pugliese nel 1975 decide di legarsi a Livorno, dove si trasferisce con la famiglia, cominciando la lunghissima collaborazione con lo Junior Club di via dei Pensieri che conclude, prima della pensione, diventando direttore del circolo. «Ora ti sei incamminato dall’altra parte della vita», dice la figlia Angela. «È stato un grande maestro e un ottimo giocatore, ma anche una persona eccezionale con un carisma incredibile, tutti lo rispettavano». Sono le parole commosse di Fausto Criscuolo, colonna del tennis livornese. —

Gruppo SAE (SAPERE AUDE EDITORI) S.p.A., Viale Vittorio Alfieri n. 9 - 57124 Livorno - P.I. 01954630495

I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.