Sul San Gottardo l'alta tensione diventa invisibile

2022-09-23 21:13:17 By : Mr. oscar jia

Provate ad immaginare un cavo da 220 chilovolt lungo 18 km che taglia tutto il massiccio del Gottardo, partendo da Airolo allacciandosi entro il 2029 al portale opposto. In che modo? Sfruttando la costruzione e il tracciato della seconda canna del Gottardo: è questo il maxi progetto, la cui domanda è stata inoltrata da Swissgrid all’Ispettorato federale degli impianti che porterà all’interramento dell’attuale linea di corrente ad alta tensioni ormai giunta a fine ciclo. Il risultato consisterà nell’interramento di 70 tralicci dell’alta tensione (51 nel Canton Uri e 19 in Ticino), con un conseguente cambiamento radicale del panorama alpino nel cuore della Svizzera. Solo quattro piloni in prossimità dell'ospizio non saranno per il momento rimossi, ma verranno abbassati e saranno utilizzati in futuro solo dalle FFS, che hanno una linea in loco.

Specificatamente, l’opera sarà divisa in tre: tra la sottostazione di Airolo e il portale Sud della galleria, per un totale di 300 metri, i cavi saranno posati in un bauletto di cemento. Da qui, la linea proseguirà in un canale tecnico sotto la carreggiata del nuovo tunnel per 17km. A Göschenen la linea verrà poi interrata in un altro bauletto di cemento per 800 metri fino al palo terminale, dove sarà collegata alla linea aerea esistente in direzione Mettlen. La nuova linea interrata sarà fondamentale per unire a livello energetico Nord e Sud garantendo il trasporto dell’energia idroelettrica per un costo totale di costruzione di 107 milioni di franchi.

Cosa cambierà per Swissgrid a livello di manutenzione e di gestione? Quali, poi, i vantaggi effettivi di questo progetto milionario? Per Alessandro Cameroni, portavoce di Swissgrid, l’interramento della linea “permetterà lo smantellamento di 23km di linee aeree che equivalgono a 70 tralicci ad alta tensione, quindi ci saranno dei vantaggi notevoli per il paesaggio alpino per i Cantoni Ticino e Uri”. Oltre al progetto, i colleghi di Ticinonews hanno colto l’occasione per mettere sotto la lente il tema dell’elettricità e della crisi energetica prospettata per questo inverno, cercando di capire che cosa vuol fare Swissgrid. 

“Swissgrid ha il compito di rendere la rete elettrica e la rete di trasporto moderna e adatta alle esigenze”, spiega sempre Cameroni, sottolineando che è proprio per questo motivo che “abbiamo diversi progetti per superare alcune congestioni presenti sulla rete per aumentare la capacità di trasporto”. Swissgrid si occupa infatti anche di collegare le grandi centrali presenti nel Paese, un esempio recente è il collegamento con la centrale in Vallese di Nant de Drance e “grazie a queste linee di trasporto l’energia prodotta da fonti idroelettriche può essere immessa”.

Già qualche mese fa Swissgrid aveva annunciato l’aumento delle tariffe dell’elettricità in vista dell’inverno e della crisi energetica. Un processo limitato solo a quest’inverno o una tendenza anche futura? “Il calcolo della tariffe è un sistema molto complesso: per quest’anno era circa il 6%, per l’anno prossimo prevediamo però un aumento che sarà attorno all’8% della fattura totale”, spiega Cameroni. Il motivo? Swissgrid, come altri attori del campo dell’energia elettrica, per stabilizzare la rete “compra energia sul mercato. Dunque abbiamo già visto in marzo una tendenza al rialzo di questi prezzi e quindi abbiamo previsto per il 2023 un aumento delle tariffe”, ha concluso il portavoce.