Marsiglia, dove mangiare e bere - la Repubblica

2022-09-09 21:23:15 By : Mr. Michael Shan

Fondata dai Greci in tempi antichi, Marsiglia è una delle città più grandi della Francia, per qualcuno seconda solo a Parigi come fama, ma molto più mediterranea della Capitale. Economicamente molto potente per la presenza del porto commerciale (il più importante di Francia), negli ultimi anni ha cominciato a lasciarsi alle spalle la fama di città malfamata e difficile, per diventare sempre di più nota oltre confine per le bellezze architettoniche e paesaggistiche. Notre Dame de la Garde, arroccata sulla collina che sovrasta la città, sembra essere memoria imperitura dell'imponenza che volente o nolente, nel bene o nel male, Marsiglia ha e può avere, nella vita di tutti i giorni così come nelle tante produzioni cinematografiche e televisive che l'hanno vista protagonista negli ultimi tempi. E che hanno contribuito alla sua rinascita, soprattutto in termini turistici. 

Da sempre porto di attracco o di passaggio delle grandi crociere, Marsiglia è sempre di più oggi una meta a sé stante, con una sua importanza, sia in termini artistici che gastronomici. Passeggiare tra le sue vie, significa affrontare la conoscenza di una Francia molto diversa da quella patinata e glamour a cui siamo stati abituati dai grandi film romantici d'Oltralpe e invece più vicina alla visceralità italiana. Non è un caso, d'altronde, se Alexandre Dumas (padre), vi ha ambientato quell'inno alle passioni umane, alla bellezza e al dolore che è Il Conte di Montecristo (lo stesso che scappò a nuoto dallo Chateau d'If che guarda ancora oggi, silenzioso, il porto vecchio della città e che è possibile visitare con un tour organizzato). 

Ed è proprio dal porto che si può e si deve partire per conscere questo incrocio di culture. Innanzitutto perché è abitato da soli 2600 anni circa, visto che i greci si sono insediati su questo lato della costa nel 600 a.C. E poi perché come ogni quartiere portuale - o quasi - è decisamente verace. Imperdibile la tapap al Quasi des Belges, in particolar modo la mattina presto, se si vuole cogliere l'attimo del rientro dei pescatori dal mare e magari acquistare qualcosa di fresco, nel caso si abbia la possibilità, in appartamento o B&B di cucinare. E se non si fa in tempo a cogliere questo momento caratteristico, non si può evitare in alcun modo di visitare il mercato del pesce; una piccola escursione turistica, se così si può dire, prima di imbarcarsi sul traghetto che fa il tour della zona, soffermandosi in particolar modo su Fort Saint Jean (struttura difensiva costruita dopo il saccheggio aragonese del 1423) e il Fort San Nicolas (struttura di controllo, ma questa volta della popolazione che entrava in città e non più dei predoni del mare). Entrambi, una volta uniti da un ponte fatto saltare durante la II Guerra Mondiale, furono uno dei teatri più sanguinolenti e violenti della Rivoluzione Francese (anche in questo caso, Dumas insegna). Quando nel 2013 Marsiglia fu eletta Capitale Europea della Cultura, molte furono le opere messe in atto per riqualificare la città e aiutarla nel suo percorso di rinascita, tra queste La Tettoia di Norman Foster, un vero e proprio cielo artificiale di acciaio inox, che non manca di rapire l'attenzione dei curiosi visitatori. Se tra una passeggiata e l'altra vorreste fermarvi a riposarvi e sorseggiare un caffè, non c'è tappa migliore del La Samaritaine, uno dei bar più antichi della città ancora in attività; la sua apertura risale al 1910 e ancora oggi è un presidio gastronomico importante dall'alba a dopo cena. Il suo tè è ottimo, ma a orario pasti si trasforma in brasserie, dove mangiare un'ottima Bouillabaisse. Ovvero la zuppa di pesce, piatto simbolo di Marsiglia. 

Non si può affrontare un viaggio in questa città, dire di conoscerla, senza averne assaggiato almeno un paio di versioni. Tradizionalmente discende da un piatto chiamato kakavia, che secondo le fonti archeologiche veniva preparato nell'antica Marsiglia dai Focesi, il popolo di origine greca che per primo ha colonizzato questo tratto di costa; preparato con gli scarti di ciò che i pescatori non riuscivano a vendere al mercato, ancora oggi non tradisce la sua nascita povera, tanto che viene preparato - nella versione più classica - con gallinella, grongo, triglia e scorfano. Tutti pesci non particolarmente pregiati. Sempre in zona porto, uno degli indirizzi più apprezzati della città è Chez Fonfon, affacciato quasi del tutto sul porto, ha un allure un po' dei vecchi tempi andati, ma resta una sicurezza per i piatti tradizionali. All'Hippocampe se ne serve una versione, che negli ultimi anni si è diffusa moltissimo, compresa di frutti di mare. Più lontano dal quartiere del porto il Le Rhul, ristorante-albergo quasi su La Plage du Prophete, una delle più famose spiagge cittadine, facile da raggiungere e particolarmente adatta alle famiglie. Dal lato opposto della città, nel secondo Arrondissement, La Daurade, famoso per una Bouillabaisse molto ricca con un brodo di base intenso e molto saporito. 

Tra il primo e il secondo arondissement sorge il quartiere chiamato Le Panier, ovvero il centro storico più antico che abbraccia il municipio (in francese, Hotel de la Ville, la casa della città). Dovendo scegliere cosa vedere della grande città francese, è sicuramente la seconda tappa irrinunciabile dopo il porto e il lungomare. Non è ben certo da dove prenda il suo nome, ma secondo alcuni qui un tempo si trovava una locanda molto famosa: “Le Logis du Panier”. Come tutti i quartierei di origine greca, è particolarmente antico e dall'organizzazione stradale intricata e schematica al tempo stesso, abitata ancora oggi da un sostrato anche abbastanza popolare, va visitato rigorosamente a piedi per poter godere di tutta la sua poesia. All'interno del perimetro di questo cuore antico cittadino sono assolutamente da visitare  un quartiere antico e labirintico, dove i panni stesi fuori dalle finestre celano le facciate di palazzi vecchi, gli anziani sostano sul ciglio della strada e le scorribande dei ragazzini non finiscono mai. Questo quartiere si visita a piedi e va esplorato nella sua bizzarria, nei suoi vicoli e nelle sue stradine. Una delle mete più curiose è sicuramente la Place des 13 Cantons, diventata famosa per una soap opera (il cinema e la televisione tornano sempre nella rinascita marsigliese), Plus belle la vie (Bella è la vita) che racconta la storia di diverse famiglie e protagonisti che girano attorno a questa pittoresca piazzetta. Tra gli indirizzi realmente esistenti legati al programma televisivo, il Bar des treize coins, dove poter assaggiare un calice di vino del sud della Francia, guardando la vita del quartiere scorrere un po' come nello schermo di una televisione. Immancabile una visita al monumento più interessante del quartiere, La Vieille Charité: un complessio di 4 edifici con cortile interno nel quale sorge una cappella in baroco italiano, al suo interno oggi si trovano il Museo delle Arti Africane, Oceaniche e Amerinde, il Centro Internazionale della Poesia di Marsiglia, la Cinémathèque Le Miroir, il Museo di Archeologia Mediterranea e alcune sale dedicate alle mostre. A oggi il quartiere è eclettico e sempre molto vivo, con numerose botteghe di artigiani e piccoli designer di avanguardia. Da molti definito il quartiere hipster della città, si trovano alcuni degli atelier artistici più interessanti del panorama locale, come la galleria pop Und Art Ground. Per un pranzo veloce e tradizionale, ci si può sedere ai tavoli del Au coeur du panier o al Dayo - Restaurant panier Marseille, dove vale la sosta un piatto di escargot. Per un pasto veloce, Panier à la salade è un ottimo indirizzo per un'insalata al volo da comporre a vostro piacimento. 

Altro vero e proprio monumento, gastronomico, di Marsiglia è la Ratatouille, piatto nazionale diventato famoso oltre confine anche grazie all'omonimo cartone Disney. La si può assaggiare quasi in qualsiasi bistrot, ed è - per chi non la conoscesse - un sapore molto simile a quello della nostra caponata. Marsiglia è nota anche per il Pastis, un liquore da aperitivo che ha fatto scuola dentro e fuori i confini nazionali, per acquistarlo e andare sul sicuro si deve tornare nel quartiere del porto, alla Maison du Pastis, vero e proprio monumento a questa tipicità. Per i più golosi nel senso dolce del termine, da portar via al termine del viaggio sono sicuramente le navettes, biscotti secchi a forma, ça va sans dire, di barchetta aromatizzate all'anice (come il Pastis) e ai fiori d'arancio. Non ci sono indirizzi preferibili ad altri, basterà seguire il profumo che esce da una delle tante boulangerie cittadine.